Una sola solitudine. Una sola moltitudine.

Una sola solitudine. Una sola moltitudine. Una sola gestione. Siamo come un condominio.  Ogni nostra parte ha una gestione peculiare e una gestione generale della quale fa parte. Come un condominio, come il corpo umano e ogni suo organo. Tragitti specifici, modalità specifiche. Il fegato depura, i reni drenano i polmoni si espandono.

La nostra mente è lo stesso. Possiamo osservare i nostri pensieri e possiamo esserne sopraffatti. Così è con le emozioni: osservarle o esserne travolti e annaspare. Un Centro forte smista tutto con più o meno pasticci.

Chance – giardiniere- curare il proprio giardino. E’ un affollata solitudine. Bisogna prendersi cura delle parti più delicate e sradicare con fermezza le erbacce: senza diserbanti, per un risultato sicuro bisogna scavare bene le radici.

Proprio da “Un’ affollata solitudine”-  Fernando Pessoa  –  leggo:

Non sempre sono uguale in quel che dico e scrivo.  Cambio, ma non cambio molto. Il colore dei fiori al Sole non è lo stesso di quando una nuvola dura o quando resta la notte e i fiori hanno il colore del ricordo.

Ma chi ben guarda, vede che sono gli stessi fiori.  Per questo quando sembro non concordare con me,  guardatemi bene: se prima ero girato a destra  sono ora girato a sinistra,  ma sono sempre lo stesso,  grazie a me e alla testa e ai miei occhi e orecchi sicuri e alla mia chiara contiguità d’anima…

L’immagine è una delle farfalle che popolano il mio studio in questi giorni. cm 200×200 tecnica mista su tela.