Lui si scusò, stava ancora trasmettendo – era la prima volta che lo faceva con le basi al Polo Sud – le disse, quella sera sarebbe stata lunga, si scusava – Domani andiamo a ballare, promesso – sorrise e richiuse la porta in fretta.
Maddalena si addormentò contenta, finalmente aveva visto dentro il capanno e suo marito, aveva ragione, era meglio che pulisse lui.
Il giorno dopo Armida passò al bar e la figlia le raccontò del capanno ma soprattutto del bambino che Antonio voleva e lei no, per lo meno non ancora.
D’impulso cominciò a rigirare il braccialetto, come al solito, quando era preoccupata.
Quando Antonio arrivò al bar con la spesa la trovò molto raddolcita.
Maddalena gli si avvicinò e gli disse che, se lo desiderava davvero, potevano mettere in cantiere un pupo.
Allora il potenziamento aveva funzionato – pensò lui.
Quasi tutta la notte aveva esposto il problema ai suoi superiori e loro gli avevano detto di tentare con il potenziamento del braccialetto ma sarebbe stata l’ultima possibilità, se non fosse riuscito, avrebbe dovuto cercare altrove.
La sera, era appena uscita dal bagno, si era fatta la doccia.
Lui si avvicinò, suadente, quella sera avrebbero fatto l’amore, dovevano concepire il figlio. Il figlio della nuova civiltà.
“Amore mio, allora, è arrivato il momento” e l’abbracciò spingendola sul letto.
Lei ricambiò, voluttuosa, lasciò cadere l’accappatoio e si stese.
“Così oggi faremo un bambino, amore mio” incalzò lui, l’accordo era essenziale per lo svolgersi corretto della procedura.
“Un bambino?” e si alzò di scatto, “Ma ti avevo detto che per me, adesso, è troppo presto, no amore, non adesso”, lo abbracciò di nuovo, lui si allontanò per guardarla, fece finta di niente e le prese i polsi: non aveva il braccialetto. Se lo toglieva quando faceva la doccia! Si era dimenticata tutto.
Antonio, o chi fosse in realtà, fece un errore: ribadì quello che Maddalena gli aveva detto la mattina al bar, quando era arrivato con la spesa.
Lei rimase stranita: “Io ti ho detto che allora avremmo fatto un bambino? Che lo desideravo anch’io? Ma non è possibile, non mi ricordo e mi sembra impossibile anche non ricordare!”.
Lui si scusò. Fecero l’amore ma Maddalena partecipò solo per compiacerlo e non far trapelare che era quasi nel panico. Non sapeva che per lui era una fatica, loro non si accoppiavano così.
La mattina seguente sembrava tutto normale. Lei accampò la scusa di dover mettere a posto il cortile e rimase a casa.
Dalla sera prima non aveva indossato il braccialetto, continuava a rimuginare perché non si era ricordata quello che aveva detto.
Era una cosa importante e lei non l’aveva detta, ne era sicura. Oltretutto, esaurimento a parte, aveva sempre avuto una memoria di ferro.
Si sedette sul dondolo e continuò a pensare e cercò il braccialetto da rigirare ma non l’aveva messo, era ancora sul comodino, o in bagno o chissà dove.
Che strano, si sentiva più presente, leggermente diversa.
Andò a cercare il bracciale, era sul comodino, lo indossò.
Le pietre si illuminarono e lei si accorse, per la prima volta, che si sentiva diversa: le venne in mente che potevano fare un bambino. Lo tolse subito. Era sconvolta.
Lo rimise e lo tolse e lo rimise e così una decina di volte e la storia era la stessa.
Cominciò a ripercorrere il periodo passato in città.
Era partita con il regalo di Antonio addosso e riuscì a fare tutto fino a quando arrivò l’esaurimento nervoso, molto forte.
Ma quando iniziò a stare male esattamente? Quando la stavano assumendo alla libreria, quando aveva incrociato quel ragazzo, che non era male, e le aveva detto che cercavano una commessa, di presentarsi, lui lavorava lì e l’avrebbe aiutata.
E poi il giorno dopo iniziò a stare male ed era tesa e continuava a far girare il bracciale e non riuscì a presentarsi e presero un’altra e lei stette ancora più male, sempre peggio.
In ospedale non aveva il bracciale e ricominciò a stare bene e si era dimenticata il bracciale anche dopo e scrisse il libro, con molta fatica, sostenuta dal dottore.
Metteva il bracciale ogni tanto. Stava ricostruendo i particolari, i momenti, come quello con le mamme: aveva raccontato una storia assurda che a lei non sarebbe mai venuta in mente.
Non aveva l’ispirazione, ciondolava per i bar, era inconcludente, fino a quando non decise di tornare al paese. In quel momento tutto divenne più chiaro e facile e, come per magia, riacquistò le forze. Era il braccialetto, ormai ne era sicura.
Il bracciale l’aveva guidata a casa. Era prigioniera della volontà di Antonio. Ma chi era quell’uomo?
Si alzò, allarmata, e tentò di forzare il capanno ma non ci riuscì.
Ormai la paura l’aveva avvolta. Doveva fare finta di niente per capire cosa stava succedendo, chi si era impossessato di lei e perché.
Inquietante storia aliena, bella!
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🙋🏼♀️🧡🤗
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Bellissima
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🙏🤗🌺😌
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