IL MANGIATORE DI FIORI 2°

Donna Elvira, diceva la nonna, dal giorno in cui il marito morì in un incidente aereo, andò in rovina e dovette dimenticare la sua bella vita, agiata.

Don Armando fu uno dei primi in Italia a possederne uno. Solo per l’aereo, si può immaginare la ricchezza, il fasto che circondava quella famiglia.

Gente altolocata, principale fonte delle chiacchiere e delle invidie tra le signore borghesi in passeggiata.

Di storie, quella famiglia, aveva riempito pagine e pagine di giornate estive. Sul lago correvano le voci più varie sul patrimonio dello sciagurato, pareva che in Kenya, avesse una tenuta con i leoni e suo padre fosse amico della Regina Vittoria.

Oltre ai mitici abiti di Donna Elvira, paragonabili a quelli della Duse, Don Armando non fu da meno.

Il mascalzone, oltre a schiantarsi con l’aereo, insieme all’amante – famosa ballerina dell’epoca – all’apertura del testamento si scoprì che aveva perso tutto al gioco.

Tutto ma non “la casa delle rose”.

Il notaio affranto e confuso spiegò alla vedova, allibita e inviperita, che, solo per un caso fortunato, per lei s’intendeva, la casa era rimasta. Non l’aveva persa al gioco. Tutte le altre proprietà in Italia e all’estero erano state perse a chemin de fer, il gioco preferito del marito.

La storia narra che, la povera Donna Elvira, dopo un momento di panico, non si perse d’animo e si rimboccò le maniche.

In verità, puntualizzò mia nonna, qualcosa dalla servitù era trapelato. “Per la Signora è molto faticoso perché non è abituata a vestirsi da sola, prepararsi la vasca per il bagno, decidere cosa mangiare ai pasti e cosa comprare da cucinare”, raccontò una delle cameriere licenziate, in cerca di un nuovo posto. 

Senza soldi, il personale fu la prima voce delle spese ad essere ridimensionata.

Rimasero Sandrina e Luigi, il marito, l’autista che iniziò a fare anche il giardiniere. Vivevano nella casa dei custodi. 

Sandrina era molto affezionata alla signora e a Renato, il figlio di Donna Elvira, ormai il Signor Renato, all’epoca di cui mi raccontava mia nonna, l’aveva tirato su lei.