Olio.

Sono in ballo con un lavoro e fremo. Fremo perchè in studio fa veramente troppo caldo.

Anche ieri ero giù ma, dopo un pò, grondo.

Ho provato a lavorare, diciamo in costume, ma è lo stesso e poi mi sporco tutta e ho già mani e avambracci , di solito, da pulire con l’acquaragia.

E’ così il processo creativo. Si sta lì e si procede. Anche oggi proverò, sul molto tardi. Il mio studio non è mai stato caldo d’estate, sempre vivibile e, d’estate, più silenzioso.

In campagna ( vedi foto) d’inverno avevo la stufa a pallets che riscaldava e d’estate era tutto aperto.

Questa è un’estate impossibile ieri il venticello che si forma andando in bicicletta era bollente e ho desistito ad andare in Triennale (c’è una mostra che voglio vedere).

Oggi però ho proprio bisogno di proseguire con quel lavoro. Non posso lasciarlo lì ancora. So che mi sta aspettando. So che devo fare uno strato piatto di indaco in un punto e poi …ma come posso raccontare cosa significa per me “uno strato piatto”?

Per molti versi se da una parte spesso mi sento assolutamente lontana da, come dire, una normalità di pensiero e di vita, dall’altra mi sento una privilegiata. Chi crea, diciamo così , ha un mondo interiore che si esprime in un mondo del fare e questa è una ricchezza incomparabile.

Vado.

7 risposte a "Olio."

    1. auacollage ha detto:

      🤣🤣🤣vero! Sai che l’articolo che ho pubblicato salute&cartomanti , dove ci eravamo messaggiate è scomparso? Devo averlo cancellato quando l’ho visto in “bozze” è successo anche con un altro. Che peccato. Tra poco torno in studio: adesso è impossibile!

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      1. luisa zambrotta ha detto:

        Mi sembra strano! Possibile che sia così facile fare un errore e cancellare un post?!? … senza nessuna possibilità di recuperarlo?
        PS Sono andata a controllare anch’io: proprio sparito.
        Nel frattempo però mi sono fermata a lasciarti un messaggio sul lago

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